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Quando si tratta di tumore al seno, molte donne credono che fare sport non abbia alcun impatto sulle recidive, ovvero sull’eventuale ritorno del tumore. FALSO. Lo stile di vita e specialmente l’attività fisica giocano un ruolo fondamentale nella prevenzione delle recidive . Nelle donne sedentarie, infatti, il rischio di mortalità dopo la diagnosi del tumore aumenta del 25% rispetto alle donne che invece modificano il proprio stile di vita dopo la diagnosi e scelgono di avere una vita attiva e sportiva. In particolare, è stato dimostrato che basterebbero due ore e mezza di attività fisica alla settimana, anche poco impegnativa come una camminata veloce all’aperto, per ridurre il rischio di recidive. Purtroppo, attualmente, solo l’11% delle pazienti guarite grazie alle terapie, oggi sempre più efficaci, cambia stile di vita e inizia a praticare attività fisica in modo regolare. La stessa Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) avverte sull’importanza di investire maggiormente nella prevenzione della ricomparsa del tumore, oltre che sulla cura e la prevenzione primaria. Infatti, la scarsa informazione su come si può impedire il ritorno della malattia rischia di annullare i risultati positivi permessi dalla ricerca in ambito terapeutico.

Tra le cattive abitudini da modificare, oltre alla sedentarietà, c’è anche il fumo di sigaretta e la dieta. Infatti, il rischio che il tumore al seno si ripresenti aumenta del 41% nelle fumatrici che non abbandonano il vizio dopo aver sconfitto per la prima volta la malattia, mentre non modificare la dieta a favore di un’alimentazione sana a basso contenuto di grassi animali, può aumentare del 24% il rischio di recidiva del tumore.

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