- Medicina preventiva e stili di vita
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by Antonio Di sapio
Diversi studi hanno messo chiaramente in evidenza che l’eccessivo peso non solo fa crescere le possibilità di ammalarsi, ma anche di morire di cancro. Chi è obeso rischia di sviluppare forme più aggressive e difficili da curare, così come ha maggiori probabilità di avere una recidiva di un precedente tumore o di andare incontro a complicanze durante le cure. Secondo le più recenti stime, l’eccessivo sovrappeso è responsabile diretto in Italia di circa il 3% di tutti i tumori negli uomini e del 7% di quelli nelle donne. Molte sono le ricerche ancora aperte, ma le informazioni finora disponibili non lasciano spazio ai dubbi: obesità e sovrappeso sono fra i fattori di rischio noti per i tumori di endometrio, colon retto, esofago, rene, pancreas e seno, specie fra le donne in post menopausa.
L’eccesso di peso è definito dall’indice di massa corporea (BMI, Body Mass Index) che si ottiene dividendo il peso (espresso in chilogrammi) per il quadrato dell’altezza. Un valore di BMI inferiore a 25 indica una persona normopeso; da 25 a 30 si è sovrappeso; da 30 a 40 indica obesità; oltre 40 una grave forma di obesità. Un altro valore da considerare è la circonferenza della vita, che è un indice del tessuto adiposo addominale, quello più pericoloso
In realtà anche se per semplificare, si parla di una «relazione pericolosa» fra neoplasie e obesità, la vera responsabile è la sindrome metabolica, che interviene in tutte le fasi del tumore, dalla formazione alla progressione, dalla resistenza alle terapie fino all’insorgenza di recidive. Una patologia caratterizzata da:
- aumento della circonferenza dell’addome (superiore a 88 cm nelle donne e a 96 negli uomini),
- ipertensione arteriosa,
- ipertrigliceridemia (oltre 150 mg di trigliceridi per decilitro di sangue),
- ridotti livelli di colesterolo “ buono” HDL (meno di 50 nelle femmine e 45 nei maschi)
- aumento della glicemia a digiuno (maggiore di 100).
Se si hanno anche solo tre su cinque di queste caratteristiche si soffre di sindrome metabolica e sale il rischio di cancro.
Gli scienziati, negli ultimi anni, hanno fatto molti progressi nelle possibili spiegazioni dei diversi meccanismi che sono alla base del legame tra peso in eccesso e cancro. Al momento sono soprattutto cinque gli ambiti in cui si sta indagando per comprendere le relazioni causa-effetto tra obesità e tumori: insulina, infiammazioni croniche, estrogeni, fattori di crescita dei tumori e adipochine (sostanze prodotte dal tessuto adiposo che hanno un effetto pro-infiammatorio). Le persone obese hanno spesso nel sangue livelli di insulina e di fattori di crescita insulino-simili più elevati della norma. Questa condizione, nota come iperinsulinemia o insulino-resistenza, fa salire il rischio di diabete e può favorire l’insorgenza di alcuni tipi di cancro, come quelli di colon e rene. L’insulina è l’ormone prodotto dal nostro organismo in risposta a un aumento della quantità di zuccheri nel sangue (glicemia), ma regola anche altri aspetti del funzionamento del nostro organismo e per questo è considerata un ormone chiave nella relazione tra cibo e cancro. Troppa insulina in circolo, per es., induce una produzione eccessiva di testosterone, l’ormone sessuale maschile, nella donna. Inoltre l’insulina favorisce la produzione di un fattore di crescita chiamato IGF-I che è un vero e proprio fertilizzante per le cellule in generale e in particolare per quelle cancerose.
Il grasso è un deposito naturale di sostanze che favoriscono l’infiammazione e inoltre produce ormoni, come gli estrogeni, coinvolti in vari tipi di tumori. Un esempio su tutti è quello dell’infiammazione cronica nell’esofago secondaria a reflusso gastro-esofageo, ed una sua complicanza nota come Esofago di Barret, tutte condizioni più frequenti fra gli obesi che facilitano lo sviluppo del cancro all’esofago.
Anche gli estrogeni, che vengono prodotti in grandi quantità dai tessuti grassi sono fra i noti responsabili di alcune forme di tumore del seno, dell’endometrio e dell’ovaio. In pazienti che abbiano avuto precedentemente tumori al seno o all’utero, l’eccesso di estrogeni legato all’eccesso di tessuto adiposo può facilitare l’insorgenza di recidive.